mercoledì 19 giugno 2013

Lento il fiume scivola

Oggi è una di quelle giornate da grandi ritorni, una di quelle giornate che alla fine niente e nessuno potrà rubarti il sorriso che ti sei guadagnata da sola, non che ti ha strappato qualcuno, ed è quel tipo di sorrisi ancora più difficili da ottenere.
E' stata una di quelle giornate in cui i pensieri scorrono come l'acqua, si tuffano uno nell'altro, scivolano, hanno qualche punto in cui fanno i gorghi, ma alla fine stanno sempre tra le sponde, li incanali.
E' stata una giornata di vaffanculo liberatori e azioni dedicate all'edonismo psicologico, di discorsi seri interrotti da battute, di studio forsennato interrotto da sbuffi che sfociano in discorsi seri che si tramutano in fretta in tuffi ridanciani nell'acqua verde del fiume.
E' stata una giornata tra Catullo, Seneca, Ovidio e le sabbiature del Ponte di Rialto.
E' stata una giornata meravigliosa perché ce la meritavamo, io, lei, noi. Ce la meritavamo.
E' stata la giornata in cui ci si lascia alle spalle chi fugge, perché non vale la pena di rincorrerlo davvero, perché non è così che si affronta la vita, perché prima o poi il karma ve lo farà affrontare tutto lo schifo che piazzate nei ripostigli per non vederlo.
E quindi noi sorridiamo, perché il nostro ripostiglio è vuoto, i nostri problemi li affrontiamo, li scaliamo, li abbattiamo e alla fine li risolviamo. E non ci interessa davvero se abbattuto un muro ci sarà quello dopo. La vita va così, e a noi sta bene.

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