martedì 27 marzo 2012

Becero romanticismo

Io: “si perché gli ho fatto tutto un lungo discorso che si é concluso con un: obbiettivamente sei stato 35 anni senza di lui, prima o poi ti passerà; cioé non é il tuo ossigeno, quello sta nell‘aria, non te lo da lui. A meno che tu non sia un vegetale e lui sia l‘unico stronzo che ti regge la mascherina dell‘ossigeno perché non ti hanno dato neanche l‘elastico!“
Luca: “É la cosa piú romantica, e più becera, che tu abbia mai detto.“

venerdì 23 marzo 2012

Errore di connessione cervello-corde vocali.

Gherush92 condanna la Divina Commedia in quanto antisemita, antimusulmana e fortemente razzista nei confronti degli omosessuali. Molto bene.

Gli Ebrei.

Partiamo dal presupposto che la Divina Commedia è stata scritta nel 1300, epoca in cui gli ebrei erano il capro espiatorio di tutti i mali della società europea, profondamente cristiana.
Il sinedrio richiese la pena capitale per la carismatica figura di Gesù - anch'esso ebreo, ed è fondamentale ricordarlo dal momento che Gesù Cristo NON si autovenerava ma era un credente della religione ebraica con la mente leggermente più aperta dei suoi coetanei, il quale aveva deciso di interpretare in maniera diversa dai dettami del Tempio l'Antico Testamento - in quanto eretico - dal verbo greco hairèō "scegliere". Gesù aveva scelto di interpretare la Bibbia, cosa inaccettabile per gli ebrei del tempo che, giusto per essere il più corretti possibile, condannavano i vicini di casa pagani al pari dei successivi apparteneti alla Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
Ecco dunque il perché gli ebrei divennero il capro espiatorio ufficiale di tutta la cristianità: furono loro ad uccidere il figliolo del Signore, né più, né meno. Avevano, come tutti i capri espiatori, una funzione proclamata di purificatori sociali: eliminando gli assassini di Cristo o, per lo meno, isolandoli dal resto della società, classidicandoli e bollandoli come tali, la società poteva tirare un sospiro di sollievo poichè non rischiava di essere contagiata dal male. Stesso discorso per pagani, streghe, omosessuali e tante altre cose perché, come insegnano i Vangeli, i cristiani erano persone pedissequamente attente a seguirne i dettami, ergo erano molto tolleranti.
A ben vedere, difatti, nella Sesta Bolgia, dove risiedono gli ipocriti, Anna e Caifas vengono calpestati dagli altri ipocriti NON perché ebrei ma perché loro decisero della morte di Cristo. Caifas, come viene ben esplicato dai due frati gaudenti è lì poiché, con la scusa di salvare un intero popolo dichiara la morte di un sol uomo. Il peccato c'è e non rigurada il suo essere ebreo. Riguarda la sua scelta. Stessa cosa per Anna e gli altri farisei.

 Gli Omosessuali.

Passando alla questione sodomiti: fermo restando che il peccato di sodomia non è l'omosessualità, bensì l'allegra pratica dell'abuso dell'uso del buso, sia da parte di uomini che da parte di donne, ho amici gay che si sono sentiti molto più insultati da Gherush92 per questa protesta che denota ampia ignoranza e grande ristrettezza mentale che da Dante.
Dante Alighieri piazza tra i sodomiti 'ser Brunetto, alias Brunetto Latini, il quale fu maestro di Alighieri stesso. I due dialogano amabilmente: Brunetto chiede a Dante di poter scambiare due parole ed il poeta risponde che la cosa gli farebbe molto piacere e, anzi, si sedrebbe anche se Virgilio glielo permettesse. Il problema però non è Virgilio ma la pena stessa che viene inflitta in quel luogo, difatti i sodomiti, essendo i rei dal peccato meno grave lì in mezzo - difatti i bestemmiatori sono sdraiati, mentre gli usurai sono seduti sulla sabbia rovente mentre vengono percossi dalla pioggia di fuoco - non possono fermarsi e devono continuare a camminare altrimenti dovrebbero stare fermi per cento anni a contatto con la sabbia, il continuare a camminare è una sorta di riduzione della pena: sono, si, battuti dalla pioggia di fuoco ma, almeno, gli è risparmiato il supplizio del giacere sulla sabbia rovente. Comunque, i due procedono a camminare e Brunetto si informa sul perchè e sul percome il suo amato allievo sia finito a camminar tra la perduta gente. Dante gli spiega il suo dilemma, ha perso la fede e bla bla e nel mezzo della selva ha trovato Virgilio che lo ha guidato. Il notaio gli risponde, dispiaciuto: se io fossi stato ancora vivo sarei stato ben lieto di accompagnarti nel tuo "viaggio"; lo esorta quindi, con amorevoli lodi da maestro quale fu, a proseguire nella ricerca della virtù, a continuare ad esporla nella Commedia.
Ora la cosa come l'ho esposta è molto ristretta però il messaggio è chiaro: se Dante fosse stato a tutti gli effetti omofobo e profondamente razzista in tal senso in questi passi si sarebbe rivolto a Brunetto in ben altro tono, fa, anzi, una palese autocensura sul peccato del suo maestro. Alighieri ha strutturato la Commedia in base ad una gerarchia di peccati cristiana e, secondo tal gerarchia, la sodomia rientra tra i peccati contro natura poichè fa parte delle pratiche dedicate alla dispersione del seme che, come gli studiosi di Gherush92 sapranno, è contro la legge ebraica, in primis, e cristiana di conseguenza. Dio creò il sesso per permettere all'uomo di procreare, non per trarne piacere, ergo giacere assieme tentando coscientemente di evitare la procreazione è peccato. Anche la masturbazione è peccato, poiché rientra nelle stesse pratiche ma, obbiettivamente, non è che poteva lasciare il resto dei gironi completamente sguarniti e chiuderla lì evitando Purgatorio e Paradiso.

I musulmani.

Ma veniamo a Maometto, oggettivamente classificabile tra i seminatori di discordie nell'epoca in cui scrive Dante, soprattutto date le conoscenze del poeta in merito all'argomento. Maometto si impegnò nella conversione di pagani, poiché dei gran cristiani nei dintorni non ce n'erano. Dante intende Maometto come uno scismatico dal cristianesimo quando, in realtà, così non fu. Dante era un fervente cristiano, tant'è che piazza anche dei papi in mezzo ai dannati e non solo per cose come la vendita delle indulgenze, anche "colui che fece per viltade il gran rifiuto" il quale è molto probabilemente Celestino V nonostante tutte le controversie dei dantisti. Inoltre nel 1300 non è che la questione fosse poi così tranquilla: cristiani e musulmani, dopo le prime crociate, continuavano ad affettarsi vicendevolmente in maniera molto tranquilla tra Guerre Sante e Jihad che - reinterpretato dal suo ruolo originale di lotta interiore, fu all'epoca professata anche come guerra difensiva, le guerre di conquista dei territori non erano infatti Jihad, la ripresa di Gerusalemme si.
Le figure che usa per descrivere Maometto sono, in effetti, poco lusinghiere perchè Dante è sdegnato dalla figura di Maometto, vuole trasmettere questo odio. Non so, sinceramente, se Dante lo volesse paragonare a una botte e se volesse vederlo come un porco sventrato anche perché il termine corata indica le interiora di tutti gli animali di grossa taglia, compresa, chennesò, la vacca. Credo che la cosa sia ininfluente e che, se effettivamente fosse un riferimento al porco, si accorderebbe semplicemente al tono con cui il poeta si rivolge al dannato e credo anche che, in tal frangente, il modo in cui è sventrato sia più funzionale alla pena del contrappasso che ad una descrizione del maiale.

Per concludere...

Dal momento che Gherush92 professa in maniera così indefessa la promulgazione dei diritti umani mi prenderò il mio sacrosanto diritto di dimostrare tutto il mio sdegno verso l'associazione tutta e verso Valentina Sereni in particolare poiché, in prima persona, si è fatta carico di esporre questa assurda idea al resto del mondo.
Con una provocazione del genere l'unica cosa che avete dimostrato è di essere delle persone mentalmente chiuse, prive del minimo senso critico nei confronti di una qualsiasi opera - come se si stesse parlando di un'opera qualsiasi poi - incapaci di comprendere che il contesto culturale in cui una qualsiasi opera è stata creata ha valenze di una tale portata da non riflettere solo l'ideologia dell'artista ma quello della società tutta. Richiedere alle autorità giudiziarie di provvedere a proposito della Commedia equivale a mettere al rogo un'importantissima fetta di storia e di letteratura, nonchè negare all'Italia il diritto ad una fetta del proprio patrimonio culturale.
Avete richiesto all'Olanda di non vietare la macellazione rituale ebraica ed islamica poiché questo sarebbe negare un diritto umano, mentre così negate un diritto agli animali che sono costretti ad essere macellati da vivi. E poi avete esultato con un  
"ADESSO VIETIAMO
GLI ALLEVAMENTI INTENSIVI
E LA PRODUZIONE DI FOIE GRAS"

Bene il foie gras tramite gavage, perchè è così che si fa, risale a tempi molto, molto, molto antichi e chiedere di abolire la produzione di fois gras andrebbe a far decadere una tradizione molto ben radicata in Francia (e ne priverebbe me, per altro). Il gavage è oggettivamente una pratica che potrebbe rientrare tra quelle relative al "maltrattamento degli animali" ma lo è, a pari, la macellazione rituale.
Siamo un po' ipocriti o sbaglio? Perchè ebrei e musulmani non dovrebbero rinunciare a una parte del loro bagaglio culturale mentre la Francia si? C'è qualcosa che tocca in questo discorso.

Prima di aprire quel forno di bocca che vi ritrovate per poter sparlare a vanvera di diritti e razzismo e antiquelboiadungiuda iniziate a fare una cosa che evidentemente non siete abituati a fare: pensate. E riflettete molto bene su quello che dite prima di esporlo, soprattutto se sono puttanate.
Siete entrati ufficialmente a far parte della categoria "strimpellatori di corde vocali".