venerdì 26 ottobre 2012

Inverso Perverso


Ecco, potreste iniziare da voi stessi.
Nel senso: chi è omosessuale o bisessuale o si sente del sesso a cui non appartiene...ci nasce così.
Ma, Cristo santo!, andare ad iscriversi volontariamente a Forza Nuova...QUESTO è perverso.

Edit: inoltre, santa madre, scriverete Forza Nuova in ROSSO?! Ma io dico...in ROSSO? Perché in rosso?

giovedì 25 ottobre 2012

La scuola porta sogni

Si, lo avrei intitolato così lo spot del Ministero dell'Istruzione, o della (d)istruzione, che forse è più realistico, date le note sonnecchiate(1) degli ultimi banchi durante le svariate ore.
Ma andiamo a vedere il filmato....


 
Carino no? Molto cinematografico.
Belle queste visioni idialliache alla "Casa del Mulino bianco". Nel Mulino che vorrei...la Fornero paga anche gli studi miei.
Quando studiava lui c'erano solo le lavagne col gesso ed i libri di carta, eh, pensa, anche adesso che studio io, anzi, di solito il gesso è ridotto in mozziconi grandi come cicche di sigarette, i cancellini sono dispersi come desaparecidos e le lavagne sono talmente sporche che sempreno più grige che nere; i liri sono di carta preferibilmente fotocopiata e rilegata dalla copisteria, perché è vergognoso spendere 700euro di libri tutti gli anni solo perché qualche divertente giullare di corte si diverte a cambiare l'elenco dei libri di testo adottati.
E siamo ai primi 00:06 secondi.

Oggi c'è internet, ci sono i libri elettronici e ci sono anche le lavagne digitali.
Bello, delle lavagne digitali ne ho sentito parlare in terza superiore, il Ministero le stava faccendo adottare a tutti. Si. Sono al terzo anno di università e alle mie superiori vanno ancora con il gesso, lo sputo, e la manica dei prof. C'è internet, fuori. No perché io mi ricordo...quattro ragazzi e una chitarra e un pianoforte sulla spalla...no. Mi ricordo, invece, le ore di "Informatica" - questa cosa mi ha sempre fatto ridere fino alle lacrime - 25 persone stipate attorno a 12 PC che avevano praticamente dei processori da Commodore 64 attaccati a vecchi e rampanti schermi a tubo catodico che, spesso, cadevano rovinosamente al suolo perché la disposizione dei tavoli era fatta alla bell'e meglio e ti toccava saltellare di cavo in cavo come un moderno Indiana Jones nella pericolossissima selva elettrificata, solo che al posto dei sassi rotolanti c'erano i monitor.
E siamo al 00:13.

Ok, oltre non commenterò. Obbiettivamente l'ho scoperto tardi ma studiare è una cosa che amo molto, molto, molto profondamente. Sono obbiettivamente una topa da biblioteca - si la battuta è voluta.
Anzi commenterò: non smettiamo mai di amarla, la nostra scuola.
PREGO?! No intiendo.
Gli adolescenti odiano la scuola, odiano i professori, l'80% dei manifestanti si accoda per saltare una giornata di scuola e per fare il figo ad occupare, il 15% fa il militante di sinistra che ci crede davvero, ci crede davvero tanto, ma così tanto che passa la manifestazione a strillare mentre scatta foto con l'Ifogna 5 comprato dal papi settimana scorsa, perché in realtà finito il liceo verrà iscritto dal papi a Medicina/Giurisprudenza/Economia, manterrà la kefia per un po', variabile a seconda della facoltà, poi si impinguinerà e passerà le giornate a lamentarsi di quanto sia stato sfortunato durante le ferie, ai Caraibi faceva davvero troppo caldo; il restante 5%, di solito parte del direttivo, è quello che trascina il resto degli imbecilli, fomentando la gente, agitando striscioni, urlando lo sdegno perché è davvero tanto sdegnato, perché ci crede tanto nella scuola e nello studio, anche se magari passa il pomeriggio a fumare erba e finirà col fare Filosofia o Scienze della Formazione per laurearsi ed andare a consegnare pizze - perché è un choosy di mmerda, con ben due M rafforzative, ovviamente.
La frase corretta sarebbe dovuta essere: Iniziamo ad amare la nostra scuola solo quando ormai ne siamo usciti.(2)

(1) ci tengo a precisare che io non ho mai dormito su un banco e posso giurarlo sulla corretta funzionalità della mia ghiandola pineale. In compenso però mi dedicavo in modo molto fitto alla risoluzione dei sudoku de Il Resto del Carlino o di Repubblica, soprattutto durante le ore di matematica - insomma: i numeri sono numeri - o degli intensi cruciverba, grazie anche a La settimana Enigmistica di cui ero accanita compratrice - ma quelli, per parcondicio, durante le ore di italiano.
(2) Quant'è vero che Raffaella Carrà è Satana, che Andreotti è il mio idolo indiscusso, che ho sempre odiato Garibaldi - e non replicate "ma ha creato l'Italia" in maniera ebete - e che stimo profondamente Margherita Hack e Rita Levi Montalcini per quanto io odi il Professor Carandini: io amo studiare per quanto odio l'istituzione della scuola, o per lo meno gli istituti che ho frequentato.