giovedì 19 dicembre 2013

Opinionismi di parte

Situazione tragicomica.
Fine del laboratorio teatrale.
Gli attori non fumano, quindi siamo tutti fuori dalla porta del teatrino dell'ospedale a fumare sigarette come se non ci fosse un domani, o noi non avessimo davvero dei pomoni. A voi la scelta.
Il tempo fa schifo: è umido, freddo, c'è una nebbia di quelle che fai cinque metri e non capisci più dove sei perché hai perso tutti i punti di riferimento. Un tunnel spazio-temporale nel quale rimani intrappolato insomma.
E fumiamo.
Siamo in quattro: io, che sono stanca e voglio una birra, Cristiano, l'amico gay il cui nome è tutto un programma e crede un sacco in tutto quello che fa, ma solo quando ne ha voglia, Polly, la regista dallo spirito fanciullesco, che crede un sacco in tutto quello che fa, e fa talmente tanta roba che non ha tempo nemmeno di esistere, ed infine Ambra, la gattona sexy di sinistrissima, bionda, vestita da fattona in mezzo a un raduno di punkabbestia, ma senza cane, che corre dietro a qualsiasi cazzo con due gambe e si lagna che sono tutti stronzi e la vogliono solo scopare, quando lei vuole solo scopare loro - lo scopo della lamentela rimane irrisolto - che si fa i drum perché il tabacco è più buono - o semplicemente perché fa più sinistra - e che tra un tiro e l'altro, tra il resoconto di una scopata e l'altra proclama:

-Oh, dai, venerdì venite in centro sociale, c'è una serata fichissima.-

Già me la immagino la serata fichissima al centro sociale: superi il cancello del cortile e la nebbia è ancora più fitta, solo che non odora di nebbia ma di erba. Gente coi rasta accucciata in terra e ubriachi che cazzeggiano o pisciano contro il muro perché ci sono meno rischi di prendere qualche malattia incurabile rispetto al pisciare nel cesso come qualsiasi comune mortale. Salitina, perché noi siamo politicaly correct e aborriamo le barriere architettoniche. Maniglione antipanico.
All'ingresso il tipo che dovrebbe controllare la tessera del CSA, stampata sul retro del cartoncino sottile dell'Heineken o della Tuborg, flirta con una tipa con mezza testa rasata, altra mezza a rasta, treccine di stoffa e occhio a mezz'asta dalla sclera cremisi - colpa del cloro.
Tutto attorno i divanetti scompagnati anni sessanta: un po' con fantasia tartan, un po' a costine di vellutino nocciola usurate dal tempo che non si sa da dove arrivino e soprattutto se qualcuno, non dica abbia lavato la fodera sfoderabile, ma se almeno ci abbia spruzzato sopra l'antiacaro. La fauna: mista, a dire il vero, dal metallaro che non sapeva che cazzo fare, all'anarchico con la maglietta a maniche corte anche se dentro non c'è il riscaldamento, fino all'infiltrato che è stato trascinato lì dagli amici che "c'è una serata fichissima". Al bancone si avvicendano clienti e gestori che ti danno lattine di Dana Brau a 50 centesimi. Che capisco il low budget ma la Dana Brau fa davvero cagare e piuttosto sto a secco.

Annuisco dando un tiro dalla paglia.
- Ah, tipo?-
La gattona sexy sbatte le ciglia facendo la sexy, inutile considerando che non ho un cazzo e per quanto sia sexy, se lo avessi, sicuramente non lo infilerei dentro di lei.
-E' una serata impegnata, contro quei porci dei poliziotti che abusano del loro potere di merda.-
-Hum. Ce l'avete sempre un sacco coi poliziotti voi comunisti, com'è sto fatto?- io, che per quanto non sia fascista, checché me ne dicano, non sono nemmeno comunista. E ne vado anche abbastanza fiera.
-Si perché sono delle merde che alle manifestazioni picchiano la gente senza motivo! E anche allo stadio!-
-Mah, guarda Ambra, sinceramente, se io facessi il poliziotto, con uno stipendio del cazzo per stare dietro a una manica di imbecilli che, nel lampante delirio della folla da pecore, da pacifici, appena vedono un casco blu iniziano a insultare, lanciare oggetti e tutto il resto, se a me mi dicono "carica", vaffanculo, io carico, e ti meno pure.-
-Ma come? Ma ti rendi conto di quello che dici? Tu li giustifichi, cazzo!-
-Io mi metto nei loro panni, perché loro fanno il loro mestiere e voi manifestanti fate il vostro. E non mi venire a parlare della troiata che sono sempre loro che cercano lo scontro: i cortei li ho fatti pure io e in mezzo a una carica o di gente picchiata a cazzo non ne ho mai beccata. Poi non dico che non succeda, può succedere.-
-Non deve succedere e loro se ne approfittano.-
-Neanche voi dovreste sfondare le vetrine dei commercianti per protesta, eppure lo fate.-
-E' un altro discorso.-
-Me' cojoni, se io mi trovo una vetrina schiantata esco con la doppietta, e vaffanculo. Perché io sono lì che lavoro e voi siete lì a fare sega da scuola o dalle lezioni e fare cori e danni. Come se le manifestazioni servissero a qualcosa, poi. Non vi caga nessuno, a parte la polizia che deve mantenere l'ordine pubblico, i tg perché fa scena, e voi stessi perché siete pecore e vi chiamate pacifisti di sta fava. Non esiste la ribellione pacifica e voi non siete Ghandi.-
-E la gente allo stadio? Eh? Mi hanno perquisita, nemmeno volevano lasciarmi l'accendino!-
-Eh, la gente allo stadio che lancia i motorini dagli spalti? Ecco io non mi limiterei a picchiarli, li ammazzerei proprio e poi direi "Ops". Ma porco dio, ma pensi che io allo stadio ci vada a perdere dei soldi perché ci sono dei deficenti molesti che mi interrompono la partita o perché la partita la volgio vedere?-

Pausa. Non sa che ribattere. Cambio discorso.

-E comunque se ne approfittano.-
-Sicuramente, conosci qualcuno che non lo fa?-
-E sono tutti fascisti.- eccola.
-Mah guarda, secondo me non sono tutti fascisti. Tanti fascisti sognano l'antisommossa per picchiare i comunisti, vero. Ma non vuol dire che tutti i poliziotti siano fascisti.-
-Si invece, e sono delle merde, guarda la i Notav, li menano e i Notav sono solo pacifisti.-
-Non stai parlando degli stessi Notav che intendo io vero? Perché si, ci sono i pacifisti, ma quelli che fanno casino? E secondo te, in una carica, stanno lì a chiederti "ma te sei un pacifista" prima di picchiarti? Guarda che una carica è un 'ndo cojo cojo. Se non la vuoi subire ti fai da parte. E inve no, perché fai parte di quell'animale che si chiama folla, animale stupido per altro, e se uno lancia un sanpietrino lo lanci pure tu, se qualcuno inizia con un coro, lo fai anche tu. A meno che tu non abbia coscienza di te, cosa rara, e te ne tiri fuori perché sei pacifista e inculo ai cori e lo sai che loro sono lì a fare il loro lavoro come tu sei lì a fare il tuo.-
-Questo è sbagliato, i poliziotti sono tutti porci e fascisti!-
-Vedi è per questo che il CSA mi fa cagare, perché sentite solo la vostra voce che ha ragione sempre e comunque. Non siete capaci di gestirvi in cinquanta e vorreste sovvertire lo stato. Io, sinceramente, dei comunisti ne ho piene le palle, e pure dei fascisti, e sai che ti dico che a fascismo e comunismo gli vo' in culo e porto sei. E ciao.-

Pausa di riflessione. Altre sigarette, gli spettatori Cristiano e Polly seguono il dibattito come una partita a tennis.

-Perché ti stanno sul cazzo i comunisti?-
-Perché si, perché siete sordi e perché il nazionalismo è il grande male del mondo quando voi avete sterminato il doppio della gente nei gulag ma non si deve dire, perché il comunismo è una cazzo di dittatura. Che sia rossa o nera non cambia un cazzo.-
-Ah, ma quello non è comunismo.-

La guardo a bocca spalancata, boccheggio e cerco di interpretare la frase.

-Bhe mi dispiace, ma Ambra ha ragione, quello non è comunismo eh.- Cristiano interviene.

Lo guardo iniziando a pensare che ci sia qualcosa di sbagliato in tutto ciò: o sono io o sono loro, ma è sbagliato.

-Ma porcodio, ma vallo a dire a Stalin che quello non è comunismo, vaglielo a dire pure a Lenin che il loro non è comunismo! Sei in un gulag ancora prima di rendertene conto.-
-No quello non è comunismo, il comunismo è quello espresso dal Manifesto.-
-Si, che applicato, essendo esso stesso inapplicabile, diventa quello dell'Urss, della Cina, di Cuba. Quello è comunismo. Non devi andare a vedere la teoria, devi guardare l'applicazione, altrimenti ha ragione pure quello che dice "ah ma prima Benito ha fatto un sacco di cose buone e i fossi si saltavano per la lunga."-
-No, non è vero, quello non è comunismo.-

Pausa, getto la cicca. Fanculo la birra.

-Guarda, dopo questa fanculo, sarò io che son fascista allora. E visto che a questo punto sono io che son fascista: buonanotte camerata.- mi avvio nello stradello e scuoto la testa.

Quanto mi piacerebbe prendere tutti gli skin che odiano i froci e vanno a trans, che no alla droga e pippano bamba come se fosse zucchero a velo sul pannettone, tutti i comunisti con l'ipod che bevono Dana Brau sfondandosi di canne perché sono contro il sistema ma senza ipod non sei nessuno, chiuderli dentro una grande arena, armati, e guardarli mentre si scannano. Ne rimarrà solo uno.
Tipo Highlander.

mercoledì 6 novembre 2013

Minacciose minacce

L'altro: Alba Dorata non è un buon esempio ma è l'unica soluzione. Soprattutto per chi e' troppo ottuso per rendersene conto. Ma ci penseremo noi anche per voi. La pacchia sta finendo. C'è chi deve cominciare ad avere paura.

Io: Ma di chi, di voi? Che appena vi spiegano le ideologie in cui credete cadete dal pero? Ma dai. Il nazionalismo in stile allegro ventennio non è l'unica soluzione: è solo quella che vi fa più comodo per sfogare istinti xenofobi da repressi frustrati di merda che si professano superiori per un evidente complesso di inferiorità psicologicoculturale. Il melting pot è fattibilissimo ponendo le giuste regolamentazioni (ponendole davvero, non come adesso: sei qua, sei in casa mia, la religione di stato è questa (anche se dovremmo essere uno stato laico), le mie regole sono queste, ti adegui. Non ti adegui? Casa tua è là e ora ti ci faccio tornare a pedate nel culo. Non c'è bisogno di fare i cazzoduristi in camicia nera.C'è bisogno di riprendere le redini, che è un concetto estremamente diverso.

L'altro: chi ha tradito questo popolo la deve pagare cara. Non basta mettere o far rispettare le regole adesso che oramai il disastro e' compiuto. Qui bisogna andarci pesanti e presentare il conto a chi ha tradito il proprio popolo. La soluzione che dici tu si doveva fare 30 anni fa. Adesso se si vuole avere un briciolo di speranza di tornare a galla bisogna agire fuori dallo stato di diritto. Tempi straordinari richiedono misure straordinarie.

Io: Ci sono solo due cose irreversibili nella vita: la stupidità e la morte. Tutto quello che sta accadendo è reversibile - oltre ad essere nel normale ciclo di vita di uno stato, anche se la cosa fa incazzare - , senza dover tornare per forza indietro di sessant'anni. Serve un partito politico deciso, con leader che sappiano quello che fanno, che conoscano le dinamiche sociali, e che possibilmente non abbiano squilibri mentali da manie di grandezza o paranoie da persecuzione. Fascismo, nazionalismo e comunismo sono talmente fallimentari da essere imbarazzanti.

L'altro: "Serve un partito politico deciso, con leader che sappiano quello che fanno, che conoscano le dinamiche sociali, e che possibilmente non abbiano squilibri mentali da manie di grandezza o paranoie da persecuzione. " Lo hai scritto tu da sola. Questo e' quello che chiede il popolo, e l'unico movimento politico europeo che rispecchia in pieno queste caratteristiche e' ALBA DORATA. L'unica cosa che sta frenando (ancora per poco) il riaffermarsi del nazionalsocialismo in europa e' l'istintivo rifiuto, quando non disgusto e ribrezzo, che la maggiorparte delle persone ha nei confronti dello stesso. Non e' colpa loro, non e' una questione di igoranza o stupidita', e' colpa della propaganda giudea e massonica che ci ha bombardato quotidianamente dall'infanzia con il teatrino dell'orrore di quella montatura dei "lager", traumatizzando milioni di bambini innocenti e inculcandogli un'idea perversa di male assoluto, per cui e' tabu' solo a parlarne, si hanno reazioni isteriche e incazzature....ma e' difficile tenere le coscienze sedate e ingannate per sempre...

Io: Eh no, me' cojoni! C'è una netta cazzo di differenza tra l'essere degli psicopatici violenti che adorano un nano coi baffi curati e un'estrema avversione per gli ebrei, ed essere delle persone con le palle, con delle idee proprie, che non richiedono stermini e genocidi, e soprattutto che rifiutano idee razziste di purezza razziale - anche perché ormai il concetto di "vigore dell'ibrido" dovrebbero spiegarlo alle elementari. Oh, ti prego, della propaganda giudea e massonica me ne batto abbastanza i coglioni, anche perché dal mio personalissimo punto di vista hanno anche un po' rotto il cazzo. Evidentemente però devono continuare a farlo se c'è ancora qualcuno convinto che sia stato un "teatrino" e una "montatura". Spero almeno che tu sappia la differenza tra "lager" e "campo di sterminio" visto che hai tirato fuori l'argomento. La realtà dei KL e dei campi di sterminio è un fatto storico, come il gulag, che non si può cancellare, va studiato appositamente per poter costruire un apparato politico funzionale a momenti di crisi che non abbia bisogno di sterminare le persone scomode. Stai dimostrando quello che ho pensato di te da subito: l'essere uno xenofobo paranoico complottista. La gente che è al governo non ce l'hanno messa gli ebrei. Ce l'abbiamo messa noi.

Questo è una conversazione avvenuta su facebook oggi che ha preso il via per colpa di un evidente imbecille che ha pubblicato un articolo di cronaca puramente di parte, su una cosa accaduta tre anni fa, a proposito di un'attivista dell'integrazione svedese, che è stata stuprata e uccisa da un immigrato africano, permettendosi addirittura di scrivere cose come:

"Possiamo soltanto immaginare che, probabilmente, negli ultimi attimi prima della morte, guardando il suo carnefice dimenarsi sul suo corpo quasi esanime, possa aver mutato le sue idee politiche; ma ormai questo non conta."

Ed è vergognoso e totalmente irrispettoso.

Purtroppo devo ammettere che non mi stupisce affatto questo boom di nostalgici nazionalisti che ha iniziato a imperversare con slogan da tifoso ultrà - e sia ben chiaro che reputo alla stessa maniera i applecomunistipropalestinainkefiah. Nei momenti di difficoltà, al posto di idee sensate, quelle nazionaliste estreme sono le prime che saltano fuori per frustrazione e bla bla bla. Servirebbe a tutti un buon corso di storia e di apertura mentale: cercare nuove soluzioni, wao. Ma si fa così fatica...

mercoledì 19 giugno 2013

Lento il fiume scivola

Oggi è una di quelle giornate da grandi ritorni, una di quelle giornate che alla fine niente e nessuno potrà rubarti il sorriso che ti sei guadagnata da sola, non che ti ha strappato qualcuno, ed è quel tipo di sorrisi ancora più difficili da ottenere.
E' stata una di quelle giornate in cui i pensieri scorrono come l'acqua, si tuffano uno nell'altro, scivolano, hanno qualche punto in cui fanno i gorghi, ma alla fine stanno sempre tra le sponde, li incanali.
E' stata una giornata di vaffanculo liberatori e azioni dedicate all'edonismo psicologico, di discorsi seri interrotti da battute, di studio forsennato interrotto da sbuffi che sfociano in discorsi seri che si tramutano in fretta in tuffi ridanciani nell'acqua verde del fiume.
E' stata una giornata tra Catullo, Seneca, Ovidio e le sabbiature del Ponte di Rialto.
E' stata una giornata meravigliosa perché ce la meritavamo, io, lei, noi. Ce la meritavamo.
E' stata la giornata in cui ci si lascia alle spalle chi fugge, perché non vale la pena di rincorrerlo davvero, perché non è così che si affronta la vita, perché prima o poi il karma ve lo farà affrontare tutto lo schifo che piazzate nei ripostigli per non vederlo.
E quindi noi sorridiamo, perché il nostro ripostiglio è vuoto, i nostri problemi li affrontiamo, li scaliamo, li abbattiamo e alla fine li risolviamo. E non ci interessa davvero se abbattuto un muro ci sarà quello dopo. La vita va così, e a noi sta bene.

lunedì 17 giugno 2013

Forse per sognare

E' da tanto che non scrivo nulla ma stasera sono tornata. E non sono tornata per lamentarmi di temi sociali o chissà cosa, anche se potrei scrivere papiri enormi su questioni che mi toccano molto.
Non è questo il momento.
In realtà sono tornata per dare sfogo alla dolcezza di un film, probabilmente sconosciuto alla maggior parte del pubblico, che ho trovato per puro caso.

Il film si chiama Beastly.
Non è niente di eclatante o unico, è solo la favola della Bella e la Bestia rivisitata in chiave moderna. Ed è questo che mi è piaciuto tanto.
A pensarci è incredibilmente banale, perché lei è proprio Belle e lui è proprio la Bestia, senza essere un enorme leone bipede cornuto. E' solo un ragazzo incredibilmente stronzo che viene punito dalla strega per il suo essere irrimediabilmente perfido, egoista e cattivo.
E' quello che mi è sempre piaciuto della favola: le persone, se vogliono, possono cambiare. Non le si può cambiare, non è Belle che cambia la Bestia, è la Bestia che cambia perché è giusto farlo, perché è il momento di farlo.
Mi è piaciuto. Tanto.
Ha un po' di quel romanticismo di quando si è bambini, dei due che si innamorano pian piano. Ha giustamente il sapore di favola e di sogno che per me, in questo momento, dovrebbe tornare un po' a tutti. Forse se ce ne fosse ancora, se i bambini rimanessero bambini per quanto meritano, senza diventare forzatamente adulti molto prima del tempo, ci sarebbe ancora qualcosa su cui sognare, e gli adulti se lo ricorderebbero.
Giusto per essere ripetitiva: forse ancora qualcuno nel mondo vede un elefante dentro un boa. Se continuate a vederlo vi consiglio di guardarvi Beastly e assaporarvelo come fate ancora con le vecchie favole Disney.