mercoledì 30 novembre 2011

In attesa di omicidio

Dopo mesi e mesi - e dopo anni di studi antropologici che, obbiettivamente, dovrebbero indurmi a non sorprendermi più di niente - rimango ancora basita di fronte alla ben poco quietiscente ansia della popolazione (per lo meno italiana) sul venire a conoscenza di nuovi omicidi.
L'omicidio "tira", aumenta lo share: così vedi gente incollata alla tv mentre presentatori e giornalisti emotivamente aridi continuano a simulare lacrime di commozione intervistando i personaggi coinvolti nel caso - preferibilmente i familiari o gli amici della vittima.
Però non è che tirano proprio tutti gli omicidi, - eh no! - c'è omicidio ed omicidio.
Per esempio Mohamed El Ayani che ha ammazzato la moglie perché si voleva "convertire" al cristianesimo - che poi è quello che pensa lui, che ne sapete voi? - : quello tira poco, fa aumentare un po' di xenofobia, scatena dissenso, poi basta, finita lì.
Invece ci sono quei casi, come quelli di Melania Rea o di Yara Gambirasio o di Sara Scazzi, che invece tirano tantissimo - e lo ammetto non ho ancora capito perché - e quindi ti ritrovi pieno di "Giudici Popolari" che vogliono dire la loro, mentre la stampa ti offre per settimane, mesi, anni notizie sbocconcellate. Ogni tanto ti salta fuori lo scoop, come il recente "Trovata una nuova traccia di sangue sul corpo di Melania.", e tutti impazziscono: parte "Quarto Grado" - altra puttanata di programma perché la Mediaset non può farsene mancare uno - e poi, come un tam tam, per segnali di fumo, tutti i canali fanno partire programmi che parleranno della "nuova traccia di sangue" e, come al solito, si perderanno in tutt'altri discorsi.

E intanto tu, si proprio tu, italiano medio, stai a casa, con obbiettivamente niente in mano, a sparare sentenze su chi è, o non è, colpevole. Poi magari il pullman per Lourdes non è partito, ti è saltata la gita perché sticazzi e decidi che il pellegrinaggio non lo fai più a Lourdes o da qualsiasi altra madonnina miracolosa, no, lo fai lo stesso: sulla scena del crimine. E sviluppi questo coinvolgimento morboso - e anche malato - per riuscire a scoprire sempre di più: più dettagli macabri, più sangue, più violenza, spesso e volentieri anche più sesso - perché un omicidio a sfondo sessuale da quel pizzico di pepe in più - più sono piccoli o più sono femmine e più lo sdegno e il coinvolgimento emotivo ti possono trascinare a volerne sempre di più.
Poi, visto che sei anche un moralista e una personcina per bene, tenti di far abolire il Decadance perché questi pazzi vestiti di nero da "'o famo strano" sono degli spostati.
Loro. Tu no.

Tu no?